Il presente lavoro di ricerca si propone di offrire un contributo alla ridefinizione dello status morale del minore da un punto di vista bioetico. La riflessione bioetica attuale, per quanto l’incalzante progresso tecnologico ampli sempre di più le questioni che necessitano di una disamina critica, sembra trascurare del tutto o quasi i problemi legati alla legittimità delle scelte genitoriali sostitutive, assumendo, in maniera spesso irriflessa, quella generica concezione del “comune sentire” che abbiamo precedentemente enunciato. L’attenzione della bioetica tradizionale è dunque focalizzata sul mondo degli adulti (siano essi pazienti o genitori) e difficilmente affronta la
questione dei minori in un’ottica diversa da quella che preveda l’assunzione automatica (cioè non motivata da giustificazioni razionali) di posizioni paternalistiche.
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